Screening Biochimico: Fare O No

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Anonim

Lo screening biochimico è un'analisi che viene prescritta alle donne in gravidanza per identificare varie patologie nel feto. Tale esame aiuta a identificare malattie gravi, difetti, mutazioni nelle prime fasi.

Lo screening biochimico è un test somministrato alle donne in gravidanza
Lo screening biochimico è un test somministrato alle donne in gravidanza

Cos'è lo screening biochimico

Man mano che il feto si sviluppa, la placenta inizia a secernere sostanze speciali nel sangue della futura mamma. L'analisi biochimica è proprio finalizzata allo studio di queste sostanze. Una deviazione dalla norma può indicare che la gravidanza non procede senza intoppi. Lo screening è prescritto due volte per l'intero periodo della gravidanza. Il primo esame si svolge nel primo trimestre a 10-14 settimane e il secondo a 16-20 settimane.

Devo condurre un'analisi biochimica?

Gli esperti raccomandano di fare questa analisi senza fallo. Perché nessuna donna è immune dallo sviluppo di patologie nel suo bambino. Ciò è dovuto a un fattore ereditario, stile di vita, situazione ecologica. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, a sua volta, raccomanda che lo screening venga effettuato almeno nel secondo trimestre. Ogni futura mamma ha il diritto di decidere autonomamente di svolgere o meno l'analisi, ma ancora una volta non fa male assicurarsi. Ciò contribuirà ad evitare ulteriori problemi.

Gruppo di rischio

Per le donne a rischio, i medici prescrivono lo screening due volte. Questo gruppo comprende: donne sopra i 35 anni; donne con anomalie genetiche in famiglia; gestanti che hanno avuto malattie infettive all'inizio della gravidanza; se la madre e il padre sono parenti stretti; se una donna ha avuto in precedenza un aborto spontaneo, parto morto, nascita di un bambino con patologie.

Screening nel primo e secondo trimestre

Lo screening biochimico nel primo trimestre rivela due sostanze: hCG, PAPP-A. I medici determinano la quantità di ciascuna delle sostanze nel corpo della futura mamma e controllano se ci sono deviazioni dalla norma. Se lo specialista sospetta anomalie nello sviluppo dell'embrione, viene prescritta un'ecografia. Una singola analisi fornisce una prognosi affidabile nel 60% dei casi, ma in combinazione con un esame ecografico, la percentuale sale a 80. Lo screening nel primo trimestre rivela la sindrome di Down e la sindrome di Edwards.

Nel secondo trimestre, durante l'analisi vengono rilevate tre sostanze: hCG, AFP, NE. In un secondo momento si possono rilevare le seguenti anomalie nello sviluppo del feto: malformazione del tubo neurale, anomalia dei reni, infezione della parete addominale.

I seguenti fattori possono influenzare il risultato dello screening biochimico: gravidanza multipla, fecondazione in vitro, cattive abitudini della madre (soprattutto fumo), presenza di malattie gravi (raffreddore, diabete). Gli indicatori dipenderanno anche dal peso della donna. Per le donne magre sono sottovalutate, per quelle piene, al contrario.

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